Terapia di prevenzione del danno osseo nei pazienti nefropatici trattati con corticosteroidi


Nel 2014 il gruppo di Nefrologia Clinica Piemontese ha condotto una indagine retrospettiva in Piemonte e Valle d’Aosta per confrontare l’approccio terapeutico di prevenzione del danno osseo nei pazienti in terapia con corticosteroidi.
Hanno partecipato all’indagine 15 Centri di Nefrologia e Dialisi di Piemonte e Valle d’Aosta.

L’incidenza delle fratture era estremamente variabile fra i Centri; 3 Centri non disponevano del dato e 1 ha riferito rari casi di frattura femorale e di frattura vertebrale sintomatica; più frequenti risultano le fratture vertebrali asintomatiche.
Quattro Centri ( 27% ) hanno riferito di non aver mai osservato fratture, in 6 Centri ( 40% ) l’incidenza variava da 1 a 4%, 1 Centro ha riportato una incidenza del 18%.

Sesso, età e menopausa erano tra i principali fattori di rischio considerati in 11/14 Centri ( 79% ) ( escluso il Centro pediatrico ); precedenti fratture e patologia ossea preesistente sono stati considerati fattori di rischio per 4 Centri ( 27% ); tabagismo e potus sono stati considerati rispettivamente in 3 e 2 Centri; 4 Centri hanno indicato dose e durata della terapia; nel bambino il bilancio calcio-fosforo e l’età ossea.

Dodici Centri ( 80% ) eseguono la MOC ( Mineralometria Ossea Computerizzata ) nei pazienti a maggior rischio identificando vari fattori di rischio quali dose e durata della terapia, età avanzata, sesso femminile e menopausa, patologia ossea preesistente e fratture pregresse, malnutrizione e malassorbimento.
La MOC non viene eseguita nei bambini.
Otto centri ( 57% ) eseguono la MOC nel follow-up, 4 dopo 12 mesi dalla terapia e 2 Centri dopo 2-3 anni, dando come indicazione la durata della terapia ( 13/14 Centri ).

Nel bambino il follow-up prevede visita auxologica e valutazione dell’età ossea.

Soltanto 1/14 Centri ha riferito di impiegare calcolatori di rischio.

L'analisi relativa alla terapia utilizzata ha mostrato un'ampia diversità tra i Centri piemontesi. L’utilizzo di Vitamina_D è sistematico in 12 Centri su 15 ( 80% ) per dosaggio di steroide maggiore di 5 mg/die, in 6 Centri a qualunque dosaggio di steroide.
L’associazione tra Vitamina-D e Calcio è stata consigliata in 9 Centri ( 60% ), in 2 Centri in caso di osteopenia o di bassi livelli di calcio ionizzato; non viene impiegata nel bambino.

Le indicazioni per l’utilizzo dei bifosfonati ricalcano quelle della nota AIFA numero 79, che vengono impiegati fino ad un filtrato glomerulare di 30 ml/min.
Tutti i Centri utilizzano l’Alendronato, 7 Centri anche il Risedronato, 2 Centri anche l’Ibandronato; 1 Centro ha utilizzato in una occasione il Denosumab.

L’analisi condotta ha dimostrato un’estrema variabilità in Piemonte e Valle d’Aosta nella gestione della prevenzione del danno osseo in corso di terapia steroidea e nell’adesione alle linee guida. ( Xagena_2015 )

Savoldi S et al, Giornale Italiano di Nefrologia ( GIN ) 2015; Anno 32: Volume 3

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