L'Acetilcisteina previene il danno renale dopo procedure angiografiche coronariche nei pazienti con insufficienza renale cronica moderata


La nefropatia da contrasto è una complicanza dopo angiografia coronarica e dopo interventi coronarici percutanei.
Lo studio condotto presso l'Università di Hong Kong ha preso in esame 200 pazienti, con età media 68 anni (+/-6,5 anni) , con insufficienza renale moderata stabile, sottoposti ad angiografia coronarica durante il periodo compreso tra maggio 2000 e dicembre 2001.
I pazienti sono stati randomizzati a ricevere Acetilcisteina ( NAC , Fluimucil ) per os 600mg 2 volte al giorno, o placebo, il giorno prima e nel giorno dell'angiografia, eseguita con un mezzo di contrasto a bassa-osmolalità.
Entro 24 ore dalla somministrazione del mezzo di contrasto, il 12% dei pazienti ( n=12 ) trattati con placebo ed il 4% dei pazienti ( n=4 ) trattati con Acetilcisteina, hanno presentato un aumento superiore del 25% dei livelli plasmatici di creatinina ( rischio relativo 0,32; CI = 0,10-0,96; p=0.03 ).
La creatinina plasmatica è risultata più bassa nel gruppo Acetilcisteina ( 1,22 mg/dL versus 1,38 mg/dL; p=0.006 ) durante le prime 48 ore e dopo l'angiografia.
Il trattamento con l'Acetilcisteina ha ridotto in modo significativo la clearance della creatinina da 44,8 mL/min a 58,9 mL/min, due giorni dopo la somministrazione dell'agente di contrasto (p<0.001).
L'aumento non è invece risultato significativo nel gruppo controllo (da 42,1 a 44,1 mL/min; p=0.15).
Il beneficio prodotto dall'Acetilcisteina si è mantenuto per almeno 7 giorni.
Secondo gli Autori: " l'Acetilcisteina protegge la funzione renale dei pazienti con insufficienza renale cronica moderata dai danni prodotti dal mezzo di contrasto dopo procedure angiografiche, con minimi effetti indesiderati ".

Nell'editoriale Curhan G C del Brigham and Women's Hospital e dell'Harvard Medical School di Boston, ha commentato in modo favorevole i risultati dello studio: " This regimen is simple, inexpensive and safe ". ( Xagena_2003 )

Kay J et al, JAMA 2003; 289:553-558




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